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Per Te che sei giovane e vuoi scoprire qualcosa di come eravamo e creare delle similitudini, con i giorni nostri... Ecco guarda e divertiti....!

venerdì, aprile 11, 2008


George Benson (Pittsburgh, 22 marzo 1943) è un chitarrista statunitense.

Considerato uno dei più raffinati ed eleganti chitarristi della scena mondiale, ha spaziato da una carriera di successo nell'ambito jazz ad hits internazionali come Give me the night




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Biografia


Musicista statunitense, ha cominciato la propria carriera all'età di 21 anni come chitarrista jazz. Benson, tuttavia, è noto presso il grande pubblico soprattutto come cantante di musica pop e R&B grazie a dei grandi successi tra cui "Give Me The Night", "Lady Love Me (One More Time)", "Turn Your Love Around", "In Your Eyes" e "This Masquerade". George Benson è ricordato dai jazzofili anche come abile utilizzatore dello "scat", una tecnica che permette di creare vocalizzi che imitano gli assoli jazz suonati con la chitarra.

L’inizio della carriera

George Benson è nato e cresciuto nel Hill District di Pittsburgh, (Pennsylvania).Inspirandosi a due leggendari chitarristi Wes Montgomery e Charlie Christian, cominciò la propria carriera musicale suonando come chitarrista nella formazione jazz dell'organista Jack McDuff con il quale collaborò per svariati anni. Grazie ad un accordo con l’impresario talent scout John Hammond, all'età di 21 anni, Benson incise il suo primo album, The New Boss Guitar, ancora una volta con Jack McDuff all'organo, per la casa discografica Columbia Records (1966-1967). Il lavoro successivo fu It's Uptown with the George Benson Quartet con Lonnie Smith all'organo e Ronnie Cuber al sassofono baritono. Questo album mette in luce il talento di Benson nella costruzione di linee melodiche ricche di swing e bebop. Benson proseguì con "The George Benson Cookbook", sempre assieme a Lonnie Smith e Ronnie Cuber. Negli anni successivi, Benson collaborò con vari artisti come Miles Davis (nell’album "Miles in the Sky", nel quale George accompagna con la chitarra elettrica il brano "Paraphernalia"), Herbie Hancock e Jimmy Smith. La pubblicazione dell’album "Giblet Gravy" coincise con il passaggio alla casa discografica Verve (1968-1969). Negli anni successivi cambiò ancora, prima alla A&M (1969-1970) e poi alla CTI di Creed Taylor (1970-1975).

Anni '70-'80

Grazie ad un nuovo contratto con la Warner Bros e la produzione di Tommy LiPuma, arrivò la svolta, con l’album "Breezin’", nel 1976. "Breezin’" ed il suo singolo This Masquerade ebbero tale successo da far guadagnare il Grammy Award a George Benson. che con questo album riusci ad immergere l'ascoltatore in sonorità estremamente sofisticate, venendo alla luce anche quale cantante di grande valore. E sono questi gli anni in cui il nostro, a seguito delle innovazioni intervenute nel campo dell'amplificazione, mise a punto le caratteristiche che secondo lui una chitarra da jazz avrebbe dovuto avere: sulla scorta di altri blasonati modelli di semiacustiche americane prese così forma la Ibanez GB 10, che rispondendo a specifiche modifiche di Benson e grazie alla qualità finale è diventata un classico, ancora in produzione dopo oltre 30 anni, seppur affiancata da numerose sorelle. Nel 1977 uscì l’album doppio "Livin’ Inside your Love" che lo consacrò al successo definitivo. In questo periodo compose anche la canzone "Greatest love of all", per il film "The Greatest" con Muhammad Ali, che non fu subito apprezzata, ma successivamente cantata da Whitney Houston arrivò in vetta alle classifiche. Nel 1979 per il film All That Jazz di Bob Fosse, vincitore di 4 premi oscar e Palma d’oro al Festival di Cannes, Benson compose la famosa canzone "On Broadway", che venne inserita nella colonna sonora del suddetto film. Pur rimanendo nella stessa casa discografica, per l’uscita del nuovo album "Give me the night", nel 1980, la produzione cambiò e venne affidata a Quincy Jones. Questo disco, nonostante una vena più pop ed alle sfumature quasi disco della title track, grazie anche alla collaborazione di altri noti artisti jazz, nonché del "songwriter" Rod Temperton (in seguito dietro a successi quali "Thriller" di M. Jackson), gli accreditò altri Grammy Awards, rendendolo ancora più popolare. In questi anni Benson si ritrovò a duettare con famose star quali Aretha Franklin e Chaka Khan, sotto la produzione di Arif Mardin, e partecipò ai più importanti Jazz Festival mondiali. Fino alla metà degli anni '80, la sua carriera proseguì con un successo dietro l’altro pubblicando album quali "In your eyes" e "20/20"; 3 brani di questo periodo restarono nelle prime posizioni in molte hit parade internazionali e successivamente i lavori discografici di Benson ricalcarono le sonorità della musica di grande diffusione radiofonica del momento.

Anni '90 ad oggi

Nel 1987, sempre con la produzione di Tommy LiPuma, venne pubblicato l’album "Collaboration" nel quale Benson alla chitarra elettrica e Earl Klugh a quella classica suonarono in una fusione sonora. Insieme alla Count Basie Orchestra, sulla base della promessa fatta al suo fondatore di rendere giustizia alla sua musica, nel 1990 esce un album che ne ricalca lo stile ed in cui Benson mette il suo sigillo componendo in dedica la traccia "Basie's Bag". Con la nomina di Tommy LiPuma alla presidenza della Verve, nella metà degli anni novanta, George Benson dopo anni trascorsi alla Warner Bross cambia etichetta passando alla casa discografica GRP/Verve, con cui vengono pubblicati album del calibro di "Absolute Benson" in cui è evidente l'intenzione di recuperare lo stile dei suoi vecchi tempi. Nel 2004 esce l’album "Irreplaceable" dove cerca di farsi apprezzare anche dal pubblico giovanile (un brano si intitola "Cell phone"), pur rimanendo nei confini del suo stile chitarristico e compositivo. L'ultima produzione discografica esce nell'ottobre del 2006, si intitola "Givin’ it up" ed è condivisa con il cantante Al Jarreau: è un album ancora una volta registrato con l'apporto di musicisti ed ospiti importanti, in cui i due duettano magistralmente scambiandosi continui omaggi e facendone a grandi mostri sacri della scena musicale mondiale.

Premi e Riconoscimenti

George Benson ha ricevuto diversi Grammy Awards:

  1. Record of the Year This Masquerade - 1976
  2. Best Pop Instrumental Performance Breezin - 1976
  3. Best Rhythm & Blues Instrumental Performance Theme from Good King Bad - 1976
  4. Best R&B Vocal Performance, male On Broadway - 1978
  5. Best R&B Vocal Performance, male Give me the night - 1980
  6. Best R&B Instrumental Performance Off Broadway - 1980
  7. Best Jazz Vocal Performance Moody’s Mood - 1980
  8. Best Pop Instrumental Performance Being with you - 1983
  9. Best Pop Instrumental Performance Mornin' - 2006 insieme ad Al Jarreau
  10. Best Traditional R&B Vocal Performance God Bless The Child - 2006 insieme ad Al Jarreau e Jill Scott

E’ stato anche premiato nel 1990 dal Berklee College of Music con l’ Honorary Doctorate Degree in musica.

Curiosità

L'album "The Other Side of Abbey Road" fu registrato subito dopo "Abbey Road" dei Beatles a cui Benson prese parte come turnista e, oltre a ricalcarne la celebre copertina, contiene versioni riarrangiate in chiave jazz dei brani originali. Qualche tempo dopo, nel 1978 George Benson è stato ospite del film musicale americano Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band insieme a molti altri artisti di quel periodo.

George Benson ha partecipato come ospite, il 3 giugno del 2001, all’ottava edizione del Pavarotti & friends, tenutosi a Modena. Benson si è esibito in un duetto, con la sua canzone, "Greatest love of all" con il Maestro Luciano Pavarotti .

Pare che Benson abbia aderito ai Testimoni di Geova (peraltro chiesa nata come lui in Pennsylvania) ed in quanto tale si dedichi all'evangelizzazione porta a porta nei paesi di lingua inglese: le cronache hanno riportato di un suo fan britannico sbigottito per esserselo ritrovato sotto casa in un recente periodo in cui il chitarrista si trovava nel Regno Unito per una serie di concerti.

Discografia

  • The New Boss Guitar (1964)
  • This is Jazz, Vol. 9 (1965)
  • It's Uptown (1966)
  • George Benson Cookbook (1966)
  • Benson Burner (1966)
  • Blue Benson (1967)
  • Willow Weep For Me (1967)
  • Giblet Gravy (1968)
  • Shape of Things to Come (1968)
  • Goodies (1968)
  • Tell It Like It Is (1969)
  • The other side of Abbey Road (1969)
  • I Got A Woman And Some Blues (1970)
  • Beyond the Blue Horizon (1971) - registrato nei Van Gelder Studios (Olanda)
  • White Rabbit (1971)
  • Jazz on a Sunday Afternoon Vol. 1 & 2 (1973) - Live
  • Wichcraft (1973) - Live
  • Body Talk (1973)
  • Bad Benson (1974)
  • In Concert-Carnegie Hall (1975) - Live
  • Good King Bad (1975)
  • Breezin' (1976)
  • Benson & Farrell (1976)
  • In Flight (1977)
  • Livin' Inside Your Love (1977)
  • Weekend in L.A. (1977)
  • Space Album(1978)
  • In Your Eyes (1978)
  • Take Five (1979)
  • Cast Your Fate to the Wind (1980
  • Give Me The Night (1980)
  • GB 1981
  • The George Benson Collection (1981)
  • Pacific Fire (1983)
  • 20-20 (1984)
  • Live in Concert (1984) - Live
  • While The City Sleeps… (1986)
  • Collaboration (1987)
  • Twice the Love (1988)
  • Tenderly (1989)
  • Big Boss Band (1990)
  • The Essence of George Benson (1992)
  • Love Remembers (1993)
  • The Most Exciting New Guitarist on the Jazz Scene (1994)
  • California Dreamin' (1996)
  • Lil Darlin' (1996)
  • Thats Right (1996)
  • Standing Together (1998)
  • Masquerade (1998)
  • The Masquerade Is Over (1999)
  • Absolute Benson (2000)
  • All Blues (2001)
  • Blue Bossa (2002)
  • After Hours (2002)
  • Irreplaceable (2004)
  • Golden Legends Live (2004)
  • Jazz After Hours with George Benson (2005)
  • Best of George Benson (2005) - Live
  • Givin it up in collaborazione con Al Jarreau (2006)
  • Love For Sale (2007)
EN) George Benson sito ufficiale





The Sugarhill Gang


USA...OLD SCHOOL RAP.

I The Sugarhill Gang sono un gruppo hip hop statunitense, conosciuto dai più per la hit Rapper's Delight, ovvero il primo pezzo hip hop a giungere nella Top 40 delle classifiche statunitensi. La traccia usa la linea di basso di Good Times degli CHIC.

I membri del trio, tutti di New York, si fanno chiamare Wonder Mike, Big Bank Hank, e Master Gee. Furono riuniti sotto il gruppo Sugarhill Gang dalla produttrice discografica Sylvia Robinson, fondatrice dell'etichetta Sugar Hill Records.

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Biografia

Il debutto

La Robinson convocò Master Gee, Big Bank Hank e Wonder Mike, che registrarono Rappers Delight, presto salita in alto in tutte le classifiche vendendo più di 8 milioni di copie. Fu la prima, grande hit rap della storia, anche se non fu il primo brano conosciuto, preceduto da King Tim III della Fatback Band. Il termine "rap" è anche reclamato come derivato proprio dal titolo di Rapper's Delight. L'hip hop ha inizio proprio in quel periodo ed inizia a conquistare le charts. I discografici videro l'hip hop come una moda destinata a sparire presto, ma la Sugarhill viene scortata e supportata da decine di rappers che sulla sua falsariga riscossero anch'essi successo. L'hip hop prese definitivamente piede negli anni 1980, con la Old school che spadroneggiò nelle strade e conquistò il pubblico statunitense. La Sugarhill Gang passò gradualmente il testimone, eclissandosi dalla scena e godendo del titolo di pioniere che ancora oggi gli si attribuisce.

Il Sequel

Nessuno dei loro successivi singoli raggiunse o si avvicinò al successo di Rapper's Delight, ma brani come 8th Wonder diventarono classici del genere e riscossero comunque un consistente successo. Dopo un silenzio lunghissimo, durato quasi tutti gli anni 1990, la Sugarhill Gang è tornata nel 1999 con l'LP Jump On It, album per bambini. A loro rimane il merito di aver lanciato uno dei brani più importanti della storia della musica e dell'hip hop.

Discografia



HEATWAVE..."BOOGIE NIGHTS"

Il 1976 fu un anno indimenticabile. In quell’anno , usciva infatti il primo disco di una fortunata serie. Il 45 giri in questione portava alla mia giovane attenzione un genere non ancora esplorato: il JAZZ! ? (o quasi...). Si trattava infatti di "BOOGIE NIGHTS" degli HEATWAVE, gruppo misto bianco e nero che prese vita in germania grazie alla passione per la musica di giovani militari americani di stanza in germania.
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Il gruppo era guidato da un grande songwriter inglese ancora sconosciuto: ROD TEMPERTON. BOOGIE NIGHTS sfoggiava il perfetto connubio tra il pop, il soul e la disco con qualche spruzzata di Jazz dagli accuratissimi arrangiamenti. Il primo album del gruppo anglo-americano ha per titolo "TOO HOT TO HANDLE" ed oltre a "BOOGIE NIGHTS" contiene lo splendido lento "ALWAYS AND FOREVER". Il gruppo d’esordio era costituito da: ERIC JOHNS alla chitarra, ROD TEMPERTON alle tastiere, MARIO MANTESE al basso, ERNST"BILBO"BERGER alla batteria e relative percussioni, KEITH WILDER come cantante di sostegno e JOHNNIE WILDER come voce solista. L’intero lavoro è stato prodotto con fare sapiente da BARRY BLUE, che produsse anche la seconda fase HEATWAVE: "CENTRAL HEATING".

Siamo nel 1978 ed il brano di punta si intitola "THE GROOVE LINE", edito anche in versione MIX della durata di ben 7’e 28". "CENTRAL HEATING" è stato scritto in gran parte dall’inneffabile ROD TEMPERTON e prodotto da BARRY BLUE, ma contiene una chicca indimenticabile: il lentone "MIND BLOWING DECISIONS", scritto dal numero due del gruppo JOHNNIE WILDER. Il 1979 vede la pubblicazione di quello che personalmente ritengo il miglior prodotto degli HEATWAVE: "HOT PROPERTY". Cambia il titolare di produzione, affidata al grande PHIL RAMONE, mentre nove brani su dieci portano la firma dell’ormai inarrestabile ROD TEMPERTON. Anche in questo caso, due sono i brani che spiccano sull’intero album: "RAZZLE DAZZLE" e "RAISE A BLAZE". Il 1980 segna la fine di un sogno. Esce "CANDLES" con la produzione di JAMES GUTHRIE e JOHNNIE WILDER e l’inserimento di J.D.NICHOLAS come terza voce. Il brano trainante è certamente "GANGSTERS OF THE GROOVE", seguito da "JITTERBUGGIN’", scritti da TEMPERTON, ma trovo interessante anche "POSIN’‘TIL CLOSIN’". Non conosco altri lavori di questi fantastici HEATWAVE successivi al 1980 e va comunque ricordato che la terza voce J.D. NICHOLAS, prenderà il posto lasciato libero da LIONEL RICHIE nei COMMODORES. Nota per gli interessati: nel 1983, per l’etichetta HALLMARK, è stata pubblicata l’unica raccolta di successi degli HEATWAVE, "MAXIMUM HEAT".

KC & The Sunshine band


Harry Wayne Casey, Hialeah (Usa) 31/01/1951 (voce, tastiere)
Richard Finch, Indianapolis (Usa) 25/01/1954 (basso)




Un miscuglio di Motown, Funk, percussioni latine, suoni dei Caraibi ed ecco il Miami Sound: gli inventori di questo importante ramo della disco (che annoverò artisti come George McCrae, Jimmy Bo Horne, Betty Wright, Miami, Latimore) furono KC And The Sunshine Junkanoo Band nome poi tramutato in KC and the Sunhine Band. Il gruppo fu fondato a Hialeah in Florida, nel 1973 da Harry Wayne Casey e da Richard Finch. Casey o KC, il cantante e leader carismatico, da ragazzo fonda i Five Doors Down (alcuni dei membri entreranno poi a far parte della Sunshine Band) e incide il primo singolo a 17 anni, autoproducendosi con 500 dollari prestatigli da amici: "If You're Ever in Miami" (1968). Dopo il diploma mentre lavora come fattorino alla TK Records nel 1972 conosce Richard Finch con cui utilizza lo studio della TK (nei tempi morti o di notte) per registrare alcuni demo. Nel 1973 i due fondano con alcuni musicisti da studio, The Sunshine Band e la scoperta di KC del Junkanoo (un genere di musica e ballo delle Bahamas di origine africana) gli fornisce l'ispirazione per creare quella potente miscela di funky energico e tropicale che caratterizzerà la loro musica.
Il primo singolo inciso dopo pochi mesi è "Blow Your Whistle"(1973) seguito da "Sound Your Funky Horn"(1973). Nel 1974 durante un registrazione per un nuovo brano si accorgono che la tonalita è troppo alta per Casey e decidono di dare la canzone ad un nuovo artista, George McCrae: il pezzo è "Rock Your Baby" che diventerà uno dei singoli più venduti della Disco superando le 6 milioni di copie in tutto il mondo.
Rafforzati ecomomicamente dalle vendite creano la basi definitive per KC and Sunhine Band inserendo Jerome Smith (guitar), Robert Johnson(drums) e Femin Goytisolo (conga). L'album di debutto è "Do It Good" che conteneva i due singoli usciti precedentemente più "Queen of Clubs"(1974) e il maggiore interesse dell'Europa rispetto agli USA per questo lavoro li spinge ad effettuare il loro primo tour solo nel Vecchio Continente durante il quale la band inserisce altri otto nuovo elementi (musicisti e coristi) in pianta stabile. Dallo stesso album esce "Get Down Tonight (1975)," che nell'estate dello stesso anno diventa il loro primo n.1 e, mentre il singolo è ancora in alta classifica, appena un paio di mesi dopo, viene pubblicato il secondo Lp, "KC and the Sunshine Band".
Non contenti e per rafforzare il successo della Sunshine Band pubblicano diversi disco-instrumental come: "Shotgun Shuffle"(1975), "Black Water Gold" (1978) e "Rock Your Baby", scrivendo nel frattempo grossi successi come "Gimme Some" per Jimmy Bo Horne e "Where Is The Love" per Betty Wright.
"That's the Way I Like It"(1975) è il primo singolo estratto da questo secondo album che diventerà disco di Platino negli States e consegna ancora una volta la prima posizione nei singoli. Nel 1976 arrivano ben 5 Grammys, "Queen of Clubs" viene ristampato negli Usa ed esce anche il singolo "(Shake Shake Shake) Shake Your Booty"(1976) che verrà inserito nell'album successivo, di nuovo al n.1.
Il gruppo è all'apice del successo: creano la loro etichetta la "Sunshine Sound" (distribuita sempre dalla TK), esce il terzo album "Part 3", dal quale verrano estratti "I Like to Do It" (1977), "I'm Your Boogie Man"(1977 n.1) e "Keep It Comin' Love"(1977 n.2), scrivono e pubblicano con la loro nuova label, la splendida "Dance Across the Floor" (1977) di Jimmy Bo Horne e la vendutissima colonna sonora simbolo della Disco "Saturday Night Fever" inserisce "Boogie Shoes"(1976) uscita come b-side di Shake Your Booty.
Lo scarso successo dell'album Who Do Ya Love è probabilmente l'origine dei nascenti conflitti tra Casey e Finch: "It's the Same Old Song", "Do You Feel All Right" e "Who Do Ya Love" (1978) i singoli estratti, stazionano per poco tempo e nelle basse posizioni della Billboard Chart.
La disco era nella sua stagione finale e KC ci regalò l'ultimo potente assaggio di Miami Sound con "Do You Wanna Go Party"(1979) inclusa nell'Lp omonimo ma il singolo trainante fu una ballata, cover di una canzone del 1975 di Frederick Knight: "Please Don't Go"(1979) il loro ultimo n.1 era il preludio del passaggio ad un pop leggero che negli anni 80 Casey interpretò come solista.
Nel 1980 la TK Records falli per bancarotta il gruppo si sciolse, Casey continuò la sua carriera solista come KC nei primi anni del nuovo decennio ma il suo unico successo fu "Give It Up"(1982).
Negli anni 90 la Band si è riunita (senza Finch che compone colonne sonore di successo, come Carlito's Way) e si esibisce in tour live di grande successo.
Nel corso degli anni 70 K.C. & the Sunshine Band hanno ottenuto 9 nominations ai Grammy Awards, vincendone 3 e vendendo complessivamente più di 75 milioni di dischi in tutto il mondo.
Web site: http://www.heykcsb.com


Discografia
LP
- 1974 Do It Good
- 1975 The Sound of Sunshine
- 1976 Part 3
- 1977 I Like to Do It
- 1978 Who Do Ya Love
- 1979 Do You Wanna Go Party
- 1981 Space Cadet
- 1981 The Painter
- 1982 All in a night's work
- 1995 Get Down Live!
- 1999 New Best One




CHIC


Chic

1977 New York
Bernard Edwards, 1953 Greenville - Tokyo 18/04/1996)
Nile Rodgers, New York 19/09/1952
Luci Martin, New York 10/01/1955
Alfa Anderson, N.Y.07/09/1946
Norma Jean Wright
Tony Thompson







Gli Chic sono stati la più importante ed influente band della Disco Music. I due leader Nile Rodgers Bernard Edwards cominciano la loro carriera nel 1972 nella Big Apple Band insieme a Walter Murphy. Nel 1977 subito dopo il grande successo "A Fifth of Beethoven" (n.1 Usa) i due lasciano l'orchestra e fondano gli Chic insieme all'ex batterista delle Labelle, Tony Thompson e le vocalist Norma Jean Wright (poi sostituita da Luci Martin) e Alfa Anderson: la prima registrazione fu "Dance Dance Dance" che dopo una serie di rifiuti da varie label fu stampato dalla Atlantic alla fine del'77: un milione di copie vendute in meno di un mese! Negli anni successivi una serie di singoli si piazzarono in prima posizione nelle più importanti classifiche mondiali: "Le Freak", "I Want Your Love" (1978) "Chic Cheer" (1978) e "Good Times" (1979). Dello stesso periodo anche alcune azzeccate produzioni della Chic Organization: Sister Sledge e i lavori da solista di Norma Jean "Saturday" e "High Society". Con l'affievolirsi della disco anche la loro popolarità pian piano sfumò ma l'influenza nei primi anni 80 fu enorme: Good Times ispirò i Queen per "Another One Bites The Dust" (1980) mentre il suo micidiale giro di basso fu usato da Sugarhill Gang in "Rapper's Delight" (1979); Rodgers produsse Diana Ross con "Upside Down" e l'album "Diana (1980), David Bowie con "Let's Dance" (1983), Madonna "Like a Virgin"(1983) e l'album d'esordio da solista di Mick Jagger "She's the Boss" (1985) e ancora Steve Winwood, Carly Simon, Sheila B. Devotion (Spacer 1979). Edwards, infine curò il progetto Power Station (1985) con Robert Palmer, i Duran's Andy e John Taylor e l'ex collega Tony Thompson. Negli anni 90 e persino nel nuovo millennio la loro presenza si fa ancora sentire: "He's The Greatest Dancer" su "Gettin Jiggy With It" (1998) di Willie Smith e "All American Girls" su "Sex Bomb" (1999) di Tom Jones entrambi delle Sister Sledge, "Soup for one" su "Lady" (2000) di Modjo e chissà quanti altri...
Web site: Nile Rodgers


LP
1977 Chic - Atlantic
1978 C'est Chic - Atlantic
1979 Risque - Atlantic
1980 Real People - Atlantic
1981 Chic Chic - Atlantic
1981 Take It Off - Atlantic
1982 Tongue in Chic - Atlantic
1984 Believer - Atlantic
1992 Chic-Ism - Warner
1999 Live at the Budokan

DANCE ITALIANA

La Bionda è stato un gruppo musicale italiano attivo dagli anni Settanta fino ai primi anni Ottanta, formato dai fratelli Carmelo e Michelangelo La Bionda.



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Biografia

I due fratelli sono attivi sin dal 1970 come compositori, artisti, produttori ed editori. Sotto il nome D. D. Sound furono tra i principali produttori di disco music italiana degli anni Settanta.

Dal 1982 si sono concentrati sulla composizione e sulla produzione musicale. Sono autori di colonne sonore per il cinema e la televisione e di jingle pubblicitari, come il celebre "Sorrisi is magic". Nel 1983 inizia la loro fortunata e fruttuosa collaborazione con i Righeira scrivendo anche insieme a loro Vamos a la playa e No Tengo Dinero hit di successo internazionale. Hanno fondato, e continuano a gestire, gli studi di registrazione Logic Studios di Milano.

Discografia

  • 1973 - Fratelli La Bionda Srl
  • 1975 - Tutto va bene
  • 1978 - La Bionda
  • 1979 - Bandido
  • 1979 - High Energy
  • 1980 - I Wanna Be Your Lover
  • 1998 - In Beatween

LA FEBBRE DEL SABATO SERA

La febbre del sabato sera è un film musicale diretto dal regista John Badham con John Travolta e Karen Lynn Gorney. Si sono avute versioni del film in teatro a Londra, Sydney e Broadway. Inoltre nel 1983 è stato prodotto un sequel, dal titolo Staying Alive, diretto da Sylvester Stallone e con John Travolta ma senza la Gorney.
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La febbre del sabato sera è il film che più rappresenta lo spirito che aleggiava negli anni settanta. In questo film viene raccontata la vita dei giovani dell' epoca dal punto di vista di Tony Manero (interpretato da John Travolta), un ragazzo di origini italiane che vive in un sobborgo di New York. La sua vita è basata sul ballo e sul sabato sera, quando si scatena in pista; nelle discoteche da lui frequentate Tony è il re: tutte le ragazze impazziscono solo a vederlo, e gode del rispetto di tutti. Durante le visite in discoteca conosce Stephanie, che al contrario di lui è una ragazza istruita e di alto ceto sociale: una persona che sa ciò che vuole. Nonostante le differenze, i due si avvicinano e iniziano una preparazione più o meno regolare per la partecipazione al concorso di danza della discoteca. Con qualche difficoltà, e grazie alle simpatie del pubblico, riusciranno a vincere la gara (pur non avendolo davvero meritato). Celebre rimane il ballo tra Stephanie e Tony, quest'ultimo vestito con pantaloni "a zampa" bianchi, giacca bianca, gilet bianco e camicia scura, sulle note di "More than a woman" dei Bee Gees.

Lo stile di vita del gruppo di amici, caratterizzato da machismo e da un forte spirito di concorrenza, porterà fatalmente alla morte di uno di loro.

Le esperienze di vita porteranno il protagonista a rivedere l'atteggiamento superficiale adottato all'inizio della vicenda. Storiche le sequenze di ballo arricchite da canzoni altrettanto famose degli anni settanta, tra cui spiccano notevolmente quelle scritte e interpretate dai Bee Gees (Stain' Alive, Night Fever, You should be dancing, More than a woman, How deep is your love). Di un certo effetto sono alcune scene girate presso il ponte di Verrazzano. La storia parla anche di tematiche serie, affronta problemi giovanili tuttora attuali, come l'uso di stupefacenti nelle discoteche e la violenza tra bande.

  1. "Stayin' Alive", Bee Gees, durata 4'45"
  2. "How Deep Is Your Love", Bee Gees, 4'05"
  3. "Night Fever", Bee Gees, 3'33"
  4. "More Than a Woman", Bee Gees, 3'17"
  5. "If I Can't Have You", Yvonne Elliman, 3'00"
  6. "Symphonie No 5" (originale di Beethoven), Walter Murphy, 3'03"
  7. "More Than a Woman", Tavares, 3'17"
  8. "Manhattan Skyline", David Shire, 4'44"
  9. "Calypso Breakdown", Ralph MacDonald, 7'50" (*)
  10. "Night on Disco Mountain", David Shire, 5'12"
  11. "Open Sesame", Kool & the Gang, 4'01"
  12. "Jive Talkin'", Bee Gees, 3'43" (*)
  13. "You Should Be Dancing", Bee Gees, 4'14"
  14. "Boogie Shoes", KC and the Sunshine Band, 2'17"
  15. "Salsation", David Shire, 3'50"
  16. "K-Jee", MFSB, 4'13"
  17. "Disco Inferno", Trammps, 10'51"

MICRO STORIA DELLA DANCE......!!!!!

Nel periodo in cui spopola la disco music in Italia non si hanno protagonisti né produttori di rilievo. S'identifica con "One for you, One for me" (anno 1979) dei La Bionda (successivi creatori dei "Righeira") uno dei primissimi veri successi "dance" di produzione italiana.
Nello stesso periodo un team di musicisti italiani capeggiati da Mauro Malavasi e Paolo Gianolio, con l'aiuto di vocalist statunitensi, tra i quali Luther Vandross daranno vita ai Change, per i quali ci saranno anche nomination ai famosi Grammy Awards.

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Gli anni ottanta [modifica]

L'affermazione della musica da discoteca si è avuta anche grazie al mestiere del "disc jockey" (o "dj"). Questa nuova figura, che nello studio di produzione affianca la sua esperienza e la sua conoscenza della musica a quella del musicista, ha creato fin dai primi anni ottanta, un nuovo modo di concepire la musica da discoteca.

Se la disco music era prevalentemente suonata dal vivo da vere e proprie orchestre, mentre la musica elettronica dei grandi come Giorgio Moroder, Vangelis e Kraftwerk usciva da macchine come i moog, negli anni ottanta i dj iniziano non solo ad usare suoni generati dai sintetizzatori, ma a fonderli con spezzoni campionati dai dischi del passato e con nuovi elementi vocali.

Anche la Synthpop/New Romantic, nata tra i fine anni settanta e i primi anni ottanta, svolse un importante ruolo nello sviluppo della musica Pop Elettronica, con gruppi come Depeche Mode, Eurythmics, The Human League, Kraftwerk, Soft Cell, Ultravox e molti altri.

Negli anni ottanta quindi si iniziano a definire le suddivisioni tra generi di musica dance, dal filone house e techno della scena di Detroit e Chicago a quella europea ed italiana, meno legata al clubbing e più alla radiofonia ma comunque molto seguita dai clubbers.

Dalle innovazioni portate da nomi come Frankie Knuckles (pioniere della house music), in Europa si iniziano a comporre vere e proprie canzoni con il classico schema strofa-ponte-ritornello, ripreso dal mondo del pop-rock.